GALLERIA CORSINI A ROMA GUIDO RENI, I BARBERINI E I CORSINI
Guido Reni, i Barberini e i Corsini
Storia e fortuna di un capolavoro dal 16 novembre 2018 al 17 febbraio 2019 presso Gallerie nazionali di
arte antica di Roma - Galleria Corsini
L’esposizione ruota intorno a uno dei quadri più emblematici della
storia della collezione delle Gallerie Nazionali: la Visione di Sant’Andrea Corsini di Guido Reni, commissionata dai Corsini per la
canonizzazione del santo vissuto nel Trecento, avvenuta nel 1629
durante il pontificato di Urbano VIII Barberini.
Il capolavoro di Reni, oggi agli Uffizi, era ospitato nelle sale di Palazzo
Barberini fino al 1936, quando passò ai Corsini di Firenze.
In mostra viene messo a confronto, per la prima volta, sia con la replica
eseguita nel 1732 da Agostino Masucci, rimasta in via della Lungara e
realizzata per la versione musiva voluta da Papa Clemente XII, al
secolo Lorenzo Corsini, per l’altare della cappella di famiglia in San
Giovanni in Laterano (1730), sia con il dipinto conservato alla
Pinacoteca Nazionale di Bologna, opera di Reni stesso, che ritrae il
Santo in altre movenze.
Quest’ultima opera arriverà in mostra dopo un
accurato restauro finanziato dalla Gallerie Nazionali Barberini Corsini.
L’opera proveniente dagli Uffizi è un capolavoro paradigmatico della
devozione seicentesca, con rimandi a Raffaello e all’Antico, in una
formula alternativa al Barocco più tuonante di Bernini e Pietro da
Cortona. Reni, dopo un confronto con il naturalismo di Caravaggio, si
muove poi verso una pittura via via più rarefatta, approdando negli
ultimi anni della sua carriera a preziosi accordi cromatici, di lillà e
aranci, quali quelli che si ammirano nella sua seconda interpretazione
del Sant’Andrea Corsini, più tarda di dieci anni.
Lo sperimentalismo tecnico di Reni, pittore che lavorò tanto ad
affrescò quanto ad olio, su tela, rame, pietra di paragone e persino su
seta, sarà analizzato nella seconda sezione della mostra.
Già dalla
prima metà del Seicento e per tutto il Settecento le sue opere, come
visto con il Masucci, vennero replicate in mosaico e in arazzo.
Da Palazzo Barberini arriva il Putto dormiente di Reni ad affresco
staccato dal muro e ancora provvisto della sua cornice fatta eseguire
appositamente dal cardinale Francesco Barberini nel 1629, che attesta
dell’eccezionale fortuna collezionistica del maestro, e della particolare
predilezione che per lui ebbero i Barberini.
In mostra si potranno ammirare anche la versione musiva, opera dello
specialista Giovanni Battista Calandra, del Ritratto del cardinale
Roberto Ubaldini eseguito da Reni e la Sibilla Persica in mosaico, oggi
appartenente alla collezione di Palazzo Pitti a Firenze, attestata nel
Settecento nel palazzo di via della Lungara.
È un capolavoro di Mattia
Moretti il quale lavorò anche su cartoni di Masucci, per i mosaici inviati
in Portogallo.
Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo illustrato, edito Officina
Libraria, con testi del curatore.
Redattore: ANTONELLA CORONA
fonte sito dei beni culturali
GALLERIA CORSINI A ROMA GUIDO RENI, I BARBERINI E I CORSINI
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